
Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di dover prendere una decisione che stesse nel mezzo, perché il mondo non è o bianco o nero. Ed essere creativi, forse ancor prima che artisti, significa anche questo: riuscire a trovare la giusta combinazione di elementi ed esperienze che ci rendono non solo chi siamo, ma ci fanno apprezzare davvero quello che facciamo. Lo stesso diverso può essere utilizzato per raccontare la storia di Donavon Frankenreiter. Perché il cantautore californiano, ancor prima che musicista, è stato ed è un surfista, sport a cui si è dedicato fino alla fine degli anni Novanta. Nel 2002 ha firmato con la Bushfire Record, pubblicando poi il suo primo album omonimo nel 2004. Da quel momento, non ha mai abbandonato la musica, portando avanti una carriera ormai ventennale. Spaziando dal funk al blues, fino alla surf music, Donavon Frankenreiter è riuscito a trasportare la magia del surf, con le sue onde sempre diverse, nella sua musica, che porterà giovedì 20 ottobre, per il suo ritorno nel nostro Paese, sul palco di Santeria Toscana per la sua unica data in Italia organizzata da Ponderosa Music&Art.
Non è la prima volta che suoni in Italia. Cosa ami di più del nostro Paese?
Il vino e la pasta (ride, ndr.). L’Italia è meravigliosa, amo le persone e la vostra cultura. Per me è davvero speciale, anche perché sono stato in luna di miele a Capri e ho surfato praticamente ovunque. Suonare a Milano sarà davvero incredibile, sono molto felice di tornare a suonare in Italia.
A proposito di Milano, puoi raccontarmi qualcosa sul concerto del 20 ottobre in Santeria Toscana?
Sicuramente sarà divertente. Saremo in due e suoneremo diversi strumenti: chitarra, piano, basso, batteria… ci sarà anche l’armonica. Anche se siamo solo noi è comunque entusiasmante e corposo, e sono sicuro che il mio concerto in Italia sarà diverso da tutti gli altri.
Hai accennato al surf, un’altra tua grande passione. Da surfista professionista, quali pensi siano i punti di connessione tra questo sport e la musica?
Penso che siano davvero molto simili, perché non sono mai uguali a se stesse, cambiano in continuazione. Sicuramente, quando fai musica e quando fai surf, non importa cosa fai esattamente, non ti annoi mai. Quando suoni, non ti stufi mai davvero. Ogni sera sei davanti ad un pubblico diverso, in un luogo diverso, non ti senti mai allo stesso modo e di conseguenza anche la musica che suoni non è mai uguale. Vale in modo analogo per il surf, perché anche se andrai sempre nello stesso posto, le onde saranno sempre diverse.
Il tuo ultimo album, The Heart, è uscito nel 2015. Viene quindi spontaneo chiedersi: stai lavorando a qualcosa di nuovo?
Ho pubblicato diverse cose dopo quell’album, tra cui un progetto live, alcune rivisitazioni, e sei nuovi brani. Sicuramente quest’anno lavorerò ad un nuovo progetto e pubblicheremo un album, cosa che appunto non faccio da diverso tempo.