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Con Ma Michelle e Martishaz, la MVP fa sul serio

Nata a Venezia per valorizzare i talenti della musica urban, la Music Vision Power è l’etichetta discografica del futuro.

Ma Michelle, Sista

Sista è un tributo a una figura femminile che supera il grado di migliore amica e raggiunge quello di sorella acquisita. Con la produzione musicale di Diuha – già fondatore del progetto Thug For Less – il singolo ha delle atmosfere R&B romantiche su cui spicca una scrittura influenzata dal linguaggio hip hop. «Quando ho ascoltato per la prima volta il beat mi è piaciuto molto l’immaginario emotivo a cui mi riportava», spiega Ma Michelle, nome d’arte di Michela Barbieri. «Non sono subito partita con l’idea di fare un tributo alla mia migliore amica. Solitamente, quando scrivo, cerco di fissare prima il flow rispetto al contenuto che, poi, diventa una conseguenza del processo creativo».

Youngboyfran, RA

Vissuto tra Milano, Barcellona, Londra e, fino a circa un anno fa, a Los Angeles, Youngboyfran ha creato un immaginario musicale che ha attinto da vari stili, dalla dancehall anglo-caraibica fino alla trap americana. L’ispirazione da cui è nata RA arriva proprio dall’esperienza negli Stati Uniti: «Quando ascolto un beat per la prima volta, mi piace viaggiare con la mente – racconta il rapper. Intendo nel senso stretto, immaginare di essere da qualche parte. Il mio stile musicale attuale è nato proprio durante il mio soggiorno a Los Angeles e, in qualche modo, RA è una canzone americana. Di certo, non suona come nulla che io abbia mai sentito in lingua italiana».

Martishaz, Vicino

Nonostante la sua giovane età, il progetto artistico Martishaz è frutto di uno studio e di un lavoro sulla voce durato anni prima di arrivare ai singoli d’esordio del 2019. Con le idee chiare fin da piccola riguardo al suo rapporto stretto con la musica, Martina Simonato, aka Martishaz, dopo essersi confrontata con varie sfumature del mondo hip hop, con Vicino approda in territori urban pop e si confronta con un tema tanto battuto nella tradizione italiana quanto delicato, come racconta: «Sento è una rappresentazione totale della mia musica, la esprime appieno. Non avevo mai affrontato il tema “amore” nelle mie canzoni ma, questa volta, ho sentito che era il momento di dare libero sfogo alle mie emozioni».

Inkline, Jenny

Inkline, classe 2001, ama raccontare storie quotidiane ed esperienze di formazione che chiunque sta vivendo o ha vissuto. Il brano, prodotto da JWar (1996), celebra piccoli gesti ed emozioni d’amore che hanno a che fare con il quotidiano. «Immagina il sogno più grande che hai, sommalo con la ragazza più bella che tu abbia visto, aggiungici un po’ di felicità, spensieratezza, un pizzico di amore e una spolverata di perfezione. Dicono che non esista la perfezione ma non sono d’accordo. Ognuno di noi è perfetto così com’è anche se, il più delle volte, è difficile accettarsi. Jenny non è semplicemente la ragazza che segue il tuo corso e di cui sei innamorato da anni, è musica, è adrenalina… è frenesia in un mondo monotono».