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Eros Ramazzotti a Milano, il trionfo della musica

Niente impianto scenico da mille e una notte. Ma “solo” musica. Tanta, tantissima musica al centro del concerto. Con tre chitarre: quelle di Corey Sanchez, Giorgio Secco e Christian Lavoro. Con la batteria di un autentico fenomeno dell’R&B: Eric Moore. E poi con il piano di Luca Scarpa, direttore musicale, con le tastiere di Giovanni Boscariol, con il basso di Paolo Costa, il sax di Scott Paddock e le voci di Monica Hill e Giorgia Galassi. E di Eros Ramazzotti, naturalmente.

È andato in scena ieri sera, in un Mediolanum Forum gremito (ma non completamente sold out: lo sono invece gli show in programma venerdì e sabato) il primo concerto milanese del Vita ce n’è World tour 2019 di Eros Ramazzotti. Tournée per presentare il più recente disco del cantautore romano, da cui sono stati estratti i tre singoli Vita ce n’è, In primo piano e Per le strade una canzone: quest’ultimo, inciso in duetto con Luis Fonsi. E tutti e tre presenti nel corso della scaletta.

Ma non solo i brani estratti dal recente disco. Protagonisti dello show anche tutti i più grandi successi che Ramazzotti ha regalato al suo pubblico nel corso della sua lunga carriera, iniziata nel lontano 1984 sul palco del Festival di Sanremo. Quando, giovanissimo, fece ascoltare Terra promessa, trionfando nella categoria riservata ai Giovani. E proprio Terra promessa è stata una delle canzoni accolte con più emozione dal pubblico ieri sera.

Ma la discografia di Ramazzotti conta degli autentici pezzi da novanta: canzoni entrate di diritto nella discografia della musica italiana. Tanto da consentire a Eros il lusso di inserire alcune di queste in un medley: quello rock composto da Un attimo di pace, Un’emozione per sempre e Quanto amore sei. E quello acustico, che lo vede alla chitarra per suonare Adesso tu, L’Aurora, Una storia importante e, ancora, L’Aurora.

Il pubblico del Mediolanum Forum naturalmente non si è perso una sola nota e una sola parola del concerto, riuscendo a intonare ogni singola canzone, dall’inizio alla fine. In un climax ascendente culminato sulle note di Più bella cosa, cantato con le luci del palasport completamente accese, per regalare a Eros e alla sua band la vista sull’ulteriore spettacolo: quello del pubblico davanti a sé.