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Måneskin, non è (solo) roba per teenager

Nel mezzo della folla presente a un concerto dei Måneskin, già da un notevole tempo prima dell’inizio delle danze (in questo caso sarebbe più corretto dire del ballo), si respira un’aria di gran coinvolgimento, seppur, appunto, il palco del Fabrique sia ancora deserto. La band romana, che ha scoperto il successo con X Factor per poi diventare un inarrestabile fenomeno musicale, dimostra di aver già vinto ancor prima di uscire dal backstage, grazie al calore di uno stuolo di fan che va dai bambini agli adulti.

Con queste premesse, il loro ingresso, compiuto con una spavalderia che solo leggende del rock saprebbero mantenere con la stessa credibilità, non poteva che essere acclamato con furore. Lo show imbastito per l’occasione è volutamente spoglio e poco elaborato: non c’è necessità di dare vita a uno spettacolo troppo artificioso quando hai quattro giovani così attivi, che solcano il palcoscenico da una parte all’altra senza il minimo accenno di stanchezza per un’ora e mezza. Proprio questa ricerca di semplicità, compiuta per la maggior parte del concerto, si rivela la carta vincente delle loro numerose esibizioni.

L’unico dettaglio scenografico significativo viene mostrato nel preludio del live, quando vengono proiettate frasi e affermazioni non proprio lodevoli con le quali sono stati additati dal loro esordio pubblico ormai risalente a quasi due anni fa sui palinsesti Sky.

Måneskin all’Atlantico di Roma, foto di Valeria Magri

L’obiettivo dei quattro ragazzi diventa quello di far compiere un viaggio al suo pubblico all’interno della (per ora breve) carriera, nel quale Damiano è chiamato talvolta a narrare le origini della band nei momenti di pausa tra un pezzo e l’altro, sempre con la sfrontatezza che ormai fa parte del suo personaggio. Con questo modus operandi, la band raccoglie lo stesso grande entusiasmo sia con i loro inediti, in particolare con le punte di diamante dell’album a cui il tour è dedicato (Torna a casa, L’altra dimensione e Morirò da re su tutte), che con le celebri cover che hanno contraddistinto il loro percorso di formazione artistica ad X Factor, come Vengo dalla Luna e Beggin per citarne due tra le più amate.

Il fenomeno Måneskin sembra quindi tutt’altro che passeggero: superata la prova del talent, i componenti del gruppo hanno dimostrato di sapersela cavare egregiamente anche nel mondo discografico esterno e questo partecipato spettacolo ne rappresenta un’ennesima conferma.

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