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Tra trent’anni non ascolteremo più Vasco Rossi

Ebbene sì: in un futuro neanche troppo lontano Vasco Rossi non sarà più un idolo di massa e ad ascoltarlo saranno solo gli anziani. Lo dico io? No, lo dice Spotify. Prima che procediate con l’esecuzione sommaria e i vari dislike provo a raccontarvi come sono composte le classifiche pubblicate dal celebre distributore digitale di contenuti musicali e ad analizzarne i contenuti.

Così come gli analisti delle platee social suddividono gli utenti ed iscritti ai vari network studiandone le abitudini, Spotify ha pensato di fare un’indagine e scoprire chi e cosa ascoltano i vari loro utenti, suddividendoli per decenni di nascita, partendo dai nati negli anni settanta ed arrivando ai nati negli anni zero del terzo millennio. Facciamo quindi un’analisi delle classifiche per decenni, focalizzandoci sugli utilizzatori italiani della celebre piattaforma

In cima alla loro classifica degli utenti con un’età che varia tra i quarantotto e trentanove anni c’è, ovviamente, Vasco Rossi. Lui è l’artista italiano che per decenni è stato centrale fra gli artisti italiani più amati. Sicuramente la generazione dei nati negli anni settanta è una delle ultime ad averne subito il fascino di massa del suo carisma. A seguire nella classifica troviamo un artista che – per chi è stato segnato dal brit pop degli anni novanta in fase adolescenziale – rappresenta di fatto la reincarnazione di un certo stile pop: Ed Sheeran. È uno di quelli che piace ai genitori come ai giovani, quindi non sorprende affatto che sia presente. Chiude il podio Fedez, che con J-Ax in quarta posizione (sicuramente aiutato dal successo negli Articolo 31 negli anni novanta) rimarca il loro sodalizio e successo. A sorpresa Ghali chiude la classifica: la sua non è musica solo per ragazzini, è evidente.

La seconda classifica che segnala Spotify riguarda la fascia di utenti che hanno un’età che va dai trentotto ai ventinove anni. La top ten pesca tranquillamente tra gli artisti di punta di questi ultimi. Troviamo al top, infatti, Coez. A seguire Ed Sheeran e Vasco Rossi, a dimostrazione di quanto, a prescindere da ogni considerazione sulla sua carriera, sia stato un artista simbolo per diverse generazioni. Proseguendo troviamo Gué Pequeno e Fabri Fibra, rispettivamente in sesta e settimana posizione, davanti a J-Ax e Fedez ma dietro a Caparezza (a dimostranza che che il rap è ormai un genere non solo per giovani).

Per i nati negli anni novanta si conferma questo fenomeno di omologazione intergenerazionale. Anche per loro troviamo in vetta alla classifica Coez, seguito da Gué Pequeno e Capo Plaza, Ghali e Rkomi. Situazione analoga nella classifica che riguarda i millennials; la differenza tra le due classifiche è rappresentata da RIKI, teen-idol uscito dal talent di sua maestà Maria De Filippi.

Facendo un po’ di analisi delle classifiche in parte riportate, la loro parziale sovrapponibilità è facilmente dovuta alla similitudine delle proposte musicali ricevute da tutti gli under cinquanta. La nascita e l’incredibile successo della TV commerciale, il nuovo approccio al pubblico, le modalità di proporre programmi e linguaggi nuovi ed accattivanti, lo sviluppo di canali tematici musicali (MTV in primis), per i nati negli anni ’70 è stato un punto di svolta, iniziato durante la loro infanzia e proseguito durante la loro adolescenza. A partire da quegli anni tutto è cambiato e quei messaggi e linguaggi hanno pervaso ed impregnato intere generazioni.