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I Vampire Weekend si meritano gli stadi

Vampire Weekend a Milano, foto di Riccado Colombo

L’amore che la band newyorkése capitanata dall’eclettico Ezra Koenig nutre verso il belpaese è sempre stato palese agli occhi dei loro fan: durante l’attuale tour mondiale dedicato all’uscita del loro quarto album in studio, Father Of The Bride, il gruppo, tra le tante cover eseguite nelle varie date, si è cimentato anche in quella di Gloria di Umberto Tozzi, oltre ad aver suonato (per ben due volte consecutive) Bambina, canzone che richiama Piove di Domenico Modugno e Unbearably White, che contiene invece un campionamento di Franco Battiato. Tuttavia, questa unica data italiana della nuova tranche di concerti è la prima a distanza di dieci anni, quando presentarono invece il loro omonimo primo album (quella volta suonarono a Bologna e Roma). Una lunga assenza che sembra aver fatto soffrire la band, che ha deciso di regalare uno spettacolo di quasi due ore e mezza in cui Ezra e compagni sono stati protagonisti tanto quanto il pubblico. Difatti, i momenti di interattività tra i Vampire Weekend e lo stuolo di spettatori che hanno invaso il Circolo Magnolia sono stati molti: come era prevedibile, non sono mancati i bis, ma addirittura il frontman, in chiusura, ha lasciato decidere ai fan i successivi tre brani da eseguire, scelte ricadute su Giving Up The Gun, I Think Ur A Contra e Oxford Comma, che hanno entusiasmato l’intero parco dell’Idroscalo.

La data milanese dei Vampire Weekend è stata anche un’ottima occasione per portare su un palco italiano quella sperimentazione sonora tipica del gruppo, che mancava da fin troppo in Italia. La matrice dell’indie-rock statunitense si fonde con sonorità più esotiche, a partire dall’afro-pop fino ad arrivare al reggae, per non parlare ovviamente delle numerose contaminazioni della musica italiana del passato, che ancora una volta si dimostra essere una rilevante influenza della discografia della band. Questo spaziare tra un genere e un altro con estrema facilità e spensieratezza viene accompagnato da un utilizzo preponderante della strumentazione sulla scena, donando al pubblico intermezzi puramente strumentali, ma anche da un uso sapiente dell’autotune, in grado di rendere l’esperienza ancora più psichedelica e alienante. La sobria ballata inscenata dai Vampire Weekend non si può dire che non abbia scatenato anche noi italiani e la speranza rimane quella di non dovere attendere altri dieci anni affinché le nostre orecchie siano nuovamente deliziate in live dalla loro sound irresistibile.

SCALETTA VAMPIRE WEEKEND MILANO
1.Sympathy
2.Cape Cod Kwassa Kwassa
3.Unbelievers
4.White Sky
5.Holiday
6.M79
7.Sunflower
8.Run
9.How Long?
10.Bambina
11.Unbearably White
12.Step
13.Horchata
14.New Dorp. New York (SBTRKT cover)
15.This Life
16.Hannah Hunt
17.Harmony Hall
18.Cousins
19.A-Punk
20.2021
21.Jerusalem, New York, Berlin

ENCORE
22.Obvious Bicycle
23.Son of a Preacher Man (Dusty Springfield cover)
24.Giving Up the Gun
25.I Think Ur a Contra
26.Oxford Comma
27.Worship You
28.Ya Hey

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