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Sanremo 2020, le pagelle della seconda serata: il rap si prende quasi tutto

Seconda serata di Sanremo e si avverte la fiacchezza. Una puntata soporifera senza monologhi sulla nonna e cantanti che si spogliano. Amadeus conduce meglio degli ultimi quattro presentatori di Sanremo, Fiorello è l’unica boccata d’aria fresca in tutta la serata, Tiziano anche più terrorizzato di ieri, e le ultime dodici esibizioni che abbiamo recensito per voi.

PIERO PELÙ, GIGANTE

L’ex frontman dei Litfiba fa il suo debutto a Sanremo da “nonno rocker”. Canta una canzone perdutamente affettuosa, ma col pantalone attillato in pelle nera, il gilet da biker incazzato ed il pelo selvaggio che fuoriesce dalla camicia. È ufficialmente il mio eroe.
Canzone: 8
Performance: 9

ELETTRA LAMBORGHINI, MUSICA E IL RESTO SCOMPARE

Musica, e pure la voce scompare. Purtroppo succede quando si è emozionati. Quindi faccio un appello per la prossima esibizione: AAA Cercasi dottore che prescrisse anestetici ad Arisa qualche anno fa. La Lamborghini ne ha urgente bisogno. Nonostante sia riuscito a capire ben poco della canzone, già so che sarà ascoltatissima ed amatissima. E poi, voglio dire, ha appena twerkato in diretta su Rai Uno. Non serve aggiungere nient’altro.
Canzone: 8
Performance: 4

ENRICO NIGIOTTI, BACIAMI ADESSO

Appena iniziata mi sono chiesto perché Nigiotti ha portato la stessa canzone dell’anno scorso. Poi ho capito che non era la stessa, ma che tutta la discografia di Nigiotti è identica a sé stessa. Un’altra ballata, se si può, anche più banale della precedente. Stessa struttura, stesse armonie, stesso savoir-faire da gentiluomo disperato. Che palle. E pensare che era partito bene con il look Cosplay di Mulan.
Canzone: 5
Performance: 6

LEVANTE, TIKI BOM BOM

L’associazione italiana scoliotici l’ha già chiamata per fare da testimonial. Non vi è venuto mal di schiena a vederla costantemente piegata come la strega di Biancaneve? La canzone comunque è bella, cifosi a parte. Rispecchia l’universo cantautorale della cantante siciliana. Un pezzo super dritto, a differenza sua.
Canzone: 8
Performance: 7

PINGUINI TATTICI NUCLEARI, RINGO STARR

Me li immagino al telefono con Amadeus, fomentatissimi a dire -Ama, non ti preoccupare, quest’anno facciamo una cosa tipo Lo Stato Sociale, ma senza la vecchietta. Ripetiamo la stessa frase seicentoventicinque volte, e vedrai che la canteranno tutti prima della fine della serata. Il punto è che l’unica frase che hanno ripetuto ad oltranza, io non l’ho capita. Pur volendo, non so davvero cosa cantare.
Canzone: 5
Performance: 5

TOSCA, HO AMATO TUTTO

Quando canti così bene, la differenza la fa la tua voce. In un festival piuttosto cafone, Tosca è la cifra più alta del cast. La presenza più prestigiosa del festival di Sanremo. Il pezzo assomiglia più ad una poesia in musica, ricca di significato. In alcuni passaggi ricorda vagamente Mimì.
Canzone: 10
Performance: 9

FRANCESCO GABBANI, VICEVERSA

Secondo alcuni studiosi, pare che Gabbani invecchi di vent’anni ad ogni Sanremo che partecipa. Con questo dovremmo essere a quota sessanta, e si vedono tutti. Ho atteso invano che uscisse la scimmia improvvisamente dal pianoforte. O qualsiasi altro tipo di animale. Mi andava bene persino un cacatua. E invece niente. A Gabbani è mancato l’effetto sorpresa, la stessa che abbiamo avuto noi vedendo di nuovo primo in classifica. Era meglio la scimmia.
Canzone: 6
Performance: 5

PAOLO JANNACCI, VOGLIO PARLARTI ADESSO

Lo so che più di qualcuno si è chiesto “e chi è questo”, ma sbagliate. La domanda giusta è “perché è su quel palco”? Amadé, ma erano finiti i cantanti? Tragedia.
Canzone: 3
Performance: 2

RANCORE, EDEN

Si sente, eccome, la mano di Dardust. Tutto ciò che tocca Dario Faini, diventa magicamente mahmoodiano, e va bene così, perché il risultato è incredibile. Rancore dà il meglio di sé, sbaragliando la concorrenza. Tutto perfetto. Una sola domanda, però, mi attanaglia la mente: ma perché il look da parcheggiatore abusivo?
Canzone: 9
Performance: 10

JUNIOR CALLY, NO GRAZIE

Il feroce rapper mascherato ha fatto ingresso sul palco di Sanremo che praticamente era già iniziato Uno Mattina. Peccato! Chissà quale sarebbe stata la reazione dei boomers in sala alla scoperta che, dietro la maschera, il ragazzaccio in realtà ha la faccia di Geronimo Stilton! Chi mai può essere cattivo con Geronimo Stilton? Comunque non lo sapremo mai. Dormivano già tutti. Il pezzo è politico ma non troppo. Tiepido. Niente di indimenticabile.
Canzone: 7
Performance: 6

GIORDANA ANGI, COME MIA MADRE

Canzone banale, cantata in maniera banale. Lei alterna spesso momenti di assoluta assenza, con momenti Tale E Quale Show. Si cala nelle vesti di Noemi, talvolta in quelle di Emma Marrone, talvolta in quelle di Gianna Nannini. Ma Giordana Angi non è mai Giordana Angi. E questo potrebbe anche essere un bene. Consiglio di prendere sotto braccio Alberto Urso e di tornare al mittente il prima possibile.
Canzone: 5
Performance: 2

MICHELE ZARRILLO, NELL’ESTASI O NEL FANGO

Sessantadue anni e ha proposto una canzone molto più moderna di tanti ventenni in gara. Michele Zarrillo è un big della musica italiana, e sicuramente sa il fatto suo. Peccato che comunque la canzone non brilli come dovrebbe. Sarà per il prossimo festival.
Canzone: 6,5
Performance: 6