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Francesco Bianconi ha reso “Playa” di Baby K una ballad meravigliosa

Chi, durante l’estate 2019, ha ascoltato almeno una volta Playa di Baby K? Probabilmente tutti. Il brano ha spopolato su Spotify e sulle spiagge italiane, guadagnandosi di diritto il titolo di tormentone estivo. Una di quelle canzoni che, se fosse uscita oggi, sarebbe stata sicuramente popolarissima anche su TikTok e sarebbe diventata oggetto di balletti più o meno coordinati. Ecco, adesso provate a canticchiarlo nella vostra testa. L’avete fatto? Bene, dimenticatevela. Resettate tutto e ascoltate la versione realizzata da Francesco Bianconi. È così che un pezzo acchiappa ascolti, fatto di cliché e frasi fatte, come “la musica, la playa, l’estate, la notte, la festa”, diventa una ballad meravigliosa.

In attesa di Forever, il suo nuovo album in uscita il prossimo 16 ottobre, il frontman dei Baustelle ha lanciato il format Storia Inventate. Otto racconti, tra musica e immagini. Otto puntate dove l’artista reinterpreta otto brani, voce e pianoforte, legati ad un tema raccontato da un ospite. Dopo Milva di Franco Battiato e Gusto Poi, con Valerio Millefoglie, e Ti ricordi quei giorni? di Francesco Guccini, con Lo Sgargabozzi, per la terza puntata è stato proprio il turno di Playa di Baby K con la giovanissima content creator Sofia Viscardi.

Il brano di Baby K, prodotto da Zef, parla di estate, feste e notti sulla spiaggia. Insomma, una canzone che contiene tutti gli immancabili pezzi per andare a comporre un tormentone estivo. Bianconi, come con i precedenti brani, non stravolge il testo, ma va a lavorare sul mood e, in questo caso, anche sull’emotività del brano. La versione dell’artista, infatti, è una dolcissima ballad spogliata di tutto quello che potrebbe ricondurla ad una hit dance estiva. «L’estate scorsa questa canzone è stata una hit. Mia figlia l’ha ascoltata e cantata a ripetizione, era la sua preferita tra i tormentoni che passavano in radio», ha raccontato Bianconi. «Devo confessare che ha rapito anche me: mi piaceva la melodia, e il fatto che in pratica è un pezzo fatto solo di ritornelli killer che si alternano e si ripetono sopra gli stessi tre accordi maggiori in croce».

Nel lungo post su Instagram Bianconi si è poi soffermato sulla “verità altra” della canzone. Su quei “non detti” e sulla bellezza, nascosta, che lo faceva commuovere. «Perciò da subito Playa me la sono immaginata lentissima, ballad, e spogliata di tutto il suo armamentario dance sudamericano». Senza girarci troppo intorno, il cantante ha descritto perfettamente quello che poi ha reso in musica nella terza puntata di Storie inventate. Ad accompagnarlo nel progetto questa volta, come già detto, è stata Sofia Viscardi. Adorata dai millennials (e non solo), Sofia porta avanti il progetto Venti, dove fondamentalmente sviscera tematiche riguardarti i vent’anni. Per questo terzo episodio la giovane content creator ha parlato dell’estate legata alla fine della scuola e ha letto una poesia di Giorgio Caproni. «Con Sofia non ci eravamo mai incontrati, anche se abbiamo delle amicizie comuni. Mi è piaciuto molto il suo approccio così professionale alla missione folle in cui l’ho coinvolta. Credo che in fondo gli youtuber facciano lo stesso nostro mestiere, anzi, ultimamente lo fanno pure meglio di noi».

Insomma, da questo incontro forse un po’ strano a vedersi e a sentirsi è nato qualcosa di semplicemente meraviglioso. Inutile girarci intorno: Francesco Bianconi è riuscito a rendere Playa un brano da far tremare le ginocchia. Dolce, introspettivo e delicato. La riprova che, molto spesso, basta affrontare le cose da una prospettiva diversa. Perché Bianconi come già detto, ma è importante sottolinearlo, non ne ha stravolto il significato, ma le ha donato una nuova vita completamente diversa e caratterizzata da una sensibilità fuori dal comune. Non per scomodare i grandi del passato, ma De André diceva: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. E io sono decisamente d’accordo con lui. Quindi, rilassatevi, mettete le cuffie e andate ad ascoltare la versione di Playa di Francesco Bianconi.