dark mode light mode Search Menu
Search

Quello che sappiamo sul nuovo album solista di Damon Albarn

Perlopiù noto al grande pubblico per la essere il frontman dei Blur e per essere il cofondatore dei Gorillaz, Damon Albarn ha in realtà avuto una carriera talmente varia ed eclettica da ergerlo di diritto a uno dei personaggi più interessanti che la scena musicale britannica abbia da offrire. Oltre a quelli già citati, Albarn ha preso parte a decine di altri progetti, sia da solista che in collaborazione con altri, il cui comune denominatore è sempre la sua innata capacità di sperimentare con i suoni e di presentare testi delicati e introspettivi, basati su un’attenta osservazione del mondo che lo circonda così come della sua stessa intimità. Per via di queste premesse, la curiosità che circonda l’imminente uscita del nuovo album in studio The Nearer The Fountain, More Pure The Stream Flows programmata per il 12 novembre e anticipata dal già edito omonimo singolo, è sicuramente tanta, e le informazioni riguardanti il progetto che Albarn ha scelto di diffondere contribuiscono ad accrescerla in maniera sostanziale. Inizialmente concepito semplicemente come un lavoro orchestrale ispirato ai cupi paesaggi islandesi, The Nearer The Fountain, More Pure The Stream Flows si è trasformato durante il primo lockdown in una collezione di 11 tracce in cui Albarn esplora tematiche introspettive come la fragilità, la perdita, la nascita e la rinascita, presentandosi come uno storyteller su un tappeto musicale presentato come estremamente elaborato e ricco di melodie intime che si intrecciano con arrangiamenti orchestrali che probabilmente si allontanano dalla tipologia di suoni a cui ci aveva abituato, ma che dimostrano un’immensa cura. Il già edito singolo il quale, come l’intero disco, prende il titolo dalla poesia Love and Memory di John Clare, risulta essere perfettamente coerente con le premesse enunciate: si tratta infatti di una traccia estremamente delicata, il cui testo è basato sulla già citata poesia di Clare e la cui strumentale è costruita attraverso atmosfere e melodie cupe ottenute con vari pad e sintetizzatori estremamente delicati. Parlando del disco, Albarn ha rivelato: «Ho attraversato un momento buio mentre scrivevo questo disco, però mi ha portato a credere che può ancora esistere una sorgente pura». Non resta che aspettare il 12 novembre per essere trasportati dallo stesso Albarn alla scoperta di tale sorgente pura.