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I Måneskin sono un treno in corsa verso gli Stati Uniti

Dopo interi mesi passati ad ascoltarne ininterrottamente Beggin’ e I Wanna Be Your Slave, in molti hanno cominciato con fondata impazienza a reclamare nuova musica dalla band italiana più chiacchierata del momento. Infatti, dopo il rilascio di Mamma Mia, i Måneskin avevano deciso di rimanere in religioso silenzio, se non altro per godere del successo di un’annata figlia della travolgente vittoria conquistata all’Eurovision. Da quel momento in avanti è sembrato come se la band – per essere pur sempre un prodotto nostrano – non fosse più contenuta da alcun genere di limite, in grado addirittura di esportare con sapienza il marchio italiano in giro per il mondo e sotto l’effigie di una celebre declinazione di rock. Dopo le recenti esibizioni al Coachella e all’Arena di Verona, la formazione romana è finalmente tornata con un nuovo singolo intitolato Supermodel e prodotto dallo svedese Max Martin (The Weeknd, Taylor Swift, Maroon 5), che in quanto a successi di stampo pop può certamente affermare di saperne qualcosa in più rispetto a tanti altri.

In Supermodel la mano di Martin si sente e non esclude un certo ammiccamento alla stagione estiva, spianando la strada ad un perfetto appeal radiofonico che mantiene senz’altro i suoi elementi più rockeggianti: l’efficace utilizzo della chitarra sembra ricalcare quanto già fatto da Nirvana e Red Hot Chili Peppers, senza scadere nei soliti discorsi fatti di scomode e sterili accuse di plagio. Dopotutto, la mossa dei Måneskin sembra ancora una volta piuttosto chiara: cercare di farsi sempre più spazio all’interno del redditizio mercato statunitense, con l’ausilio di un sound particolarmente catchy ed un’attitudine piuttosto identificativa, data dalla solita inconfondibile voce di Damiano che ancora una volta sembra non voler deludere affatto le aspettative legate al suo nome. In fin dei conti – come già raccontato dalla band stessa – il brano sarebbe nato dal soggiorno avvenuto in quel di Los Angeles negli ultimi mesi, in cui i quattro romani avrebbero avuto modo di respirare l’atmosfera tipica del posto.

Quella stessa atmosfera che avrebbe a sua volta ispirato la creazione di questo enigmatico personaggio identificato appunto nella figura di una controversa supermodel, tanto schiava di un vero e proprio entusiasmo nei confronti della vita, quanto della dipendenza da sostanze stupefacenti. Insomma, un crudo ritratto senza veli di una fantomatica personalità alquanto tossica, riassunta all’interno delle note di una canzone appositamente pensata per il consumo operato dal grande pubblico. Ancora una volta, dunque, i Måneskin non solo dimostrano di saper sostenere il peso dato da una serie di tematiche tutt’altro che leggere, ma dimostrano di poterlo fare con un astuto occhio di riguardo nei confronti del mercato internazionale.