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Date agli Imagine Dragons quello che è degli Imagine Dragons

È veramente un’esperienza incredibile tornare ad un grande evento con decine di migliaia di persone, goderselo ed ascoltare una band internazionale che si porta a casa un concerto privo di qualsiasi tipo di imperfezione. Insomma, finalmente è tornata la normalità nel settore della musica dal vivo. Ieri sera agli I-Days hanno suonato nientepopodimeno che gli Imagine Dragons, una band che, con il suo pop che strizza l’occhio al rock, ha invaso le classifiche di mezzo mondo – 75 milioni le copie totali vendute con i loro cinque album in studio (il sesto, Mercury – Act 2, arriverà nelle prossime settimane). La scaletta, in pratica, è il meglio delle classifiche degli ultimi quindici anni, una sorta di greatest hits che non si può fare a meno di cantare canzone per canzone, parola per parola.

La band di Las Vegas sale sul palco con It’s Time, seguita da Believer, il brano da oltre 2 miliardi di streams su Spotify il cui ritornello suona come un mantra – “Pain! You made me a, you made me a believer, believer /Pain! You break me down, you build me up, believer, believer/Pain! Oh, let the bullets fly, oh, let them rain/My life, my love, my drive, it came from”, canta Reynolds. Allo spettacolo non manca niente; coriandoli, fuochi improvvisi, geyser ice e video motivazionali che invitano alla riflessione rispetto al nostro vivere su questo Pianeta. Dan Reynolds, con la sua voce solida e precisa, non sbaglia un colpo neanche quando in perfetto stile life coach invita a riflettere su noi stessi. «Dobbiamo essere grati di essere vivi dice ad un certo punto Siamo tutti utili a questo Pianeta, con le nostre imperfezioni e le nostre caratteristiche del tutto personali e necessarie per il prossimo». È questo in fondo il senso dei suoi interventi lungo tutto lo show che alla fine conterà ventidue canzoni in scaletta per un totale di oltre due ore di musica live.

Spettacolari le versioni live di Enemy e Radioactive, ma anche quella di Whatever it Takes, che arriva subito dopo il set acustico composto da Next to Me, I Bet My Life, Forever Young degli Alphaville e Wrecked tratta dal loro ultimo disco, Mercury – Act 1, in Italia già certificato disco d’oro. Dan Reynolds si butta tra il pubblico, parla con i fan assiepati nelle prime file e si fa abbracciare portando in giro la bandiera italiana, un Paese a cui gli Imagine Dragons sono legati sin dall’inizio della loro carriera. Ed proprio per questo che a più riprese ringraziano il pubblico italiano ricordando quando vennero a Milano per la prima volta – nel 2013 al Factory – e ad ascoltarli c’erano poche centinaia di persone. Mentre stasera, ad osannarli, sul prato dell’ippodromo milanese sono in 65mila. Chapeau!