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Zero dubbi, Marracash è il King del rap e il concerto al Forum ce lo conferma

Marracash a Milano mette in musica la propria storia, ma tenendoci al contempo sul filo del rasoio, provando a rivendicare il nostro diritto all’identità e alla collettività.

Il King del Rap è finalmente tornato a casa – al Forum di Assago per la quinta data del Persone Tour 2022, l’ultimo show nel palazzetto milanese è previsto per stasera – con una fame, un’energia, una presenza scenica, un’attitudine e una consapevolezza che ben pochi artisti del panorama musicale italiano possono permettersi. Marracash è sostanzialmente una certezza nel mondo del rap. È il fratello maggiore che ci ha accompagnato fin dai tempi delle scuole medie o del liceo, quando nei corridoi e nelle classi di tutta Italia non si poteva fare a meno di ascoltare pezzi cult come Badabum Cha Cha e Tutto questo. A distanza di due anni dall’annuncio del suo tour indoor nei palasport, il rapper di Barona ha messo in piedi uno show colossale, mescolando giochi di luce a base di led, effetti pirotecnici, un palco mobile e l’utilizzo di una serie di visual perfettamente studiati in ogni minimo dettaglio per raccontare la sua storia oltre le parole.

Un isolamento durato oltre due anni che ha dato vita a due progetti emblematici nella sua carriera: un disco che racconta il momento e la nostra società frammentata come un prisma (Noi, loro, gli altri) e un concept album che lo ha spinto a psicanalizzarsi, scavando dentro di sé per riuscire a colmare il vuoto che sentiva nel petto, nello stomaco, in ogni parte del suo corpo (Persona). Un vuoto chiaramente colmato dai quasi 13mila presenti al Forum nella fase post-pandemica più simbolica per la ripresa degli eventi dal vivo e che lo hanno accompagnato nell’esecuzione ritmica, secca e risoluta dei suoi brani. I brani contenuti negli ultimi due progetti dell’artista milanese si susseguono come un’altalena: dalle taglienti Loro e Cosplayer all’emozionante Io, passando per Crazy Love, Laurea Ad Honorem – che Marra dedica a tutti i ragazzi di quartiere che vivono una vita difficile – e Neon. Il momento più simbolico di tutto il live è rappresentato dal DJ set in collaborazione con TY1 e che vede Fabio salire su un secondo palco creato apposta per l’occasione. Improvvisamente ci si sente catapultati nei primi anni Duemila o in una puntata di MTV Spit, in cui vengono ripercorse tutte le sue hit che hanno spianato la strada ai giovani talenti di cui sentiamo tanto parlare al giorno d’oggi.

Alla corte di Re Marra, come delle ciliegine sulla torta, si susseguono Lazza, Paky, Luchè, Blanco, Massimo Pericolo, Francesca Michielin e Madame. Un ponte tra chi ha scritto un capitolo importante nella storia della musica (e continua a farlo) e chi sta scrivendo tante nuove pagine e in Fabio può vedere un mentore, una figura di riferimento, un Sensei o se preferite un Obi-Wan. Mettere in musica la propria storia, ma tenendoci al contempo sul filo del rasoio, provando a rivendicare il nostro diritto all’identità e alla collettività. Questa è stata la missione di Marracash e ci è riuscito pienamente, trasformando i 40mila metri quadrati del suo Palazzo in una grandissima festa. Per gli occhi, la mente e il cuore. Quando il concerto finisce torno a casa, nella Barona di Marra che in realtà è anche un po’ mia. Sfrecciando lungo Via De Pretis mi chiedo se è veramente successo. Chissà se lo sta pensando anche Marra.