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“Younger Now” è il ritorno in veste country-pop di Miley Cyrus

È uscito in questi giorni per Sony Music Younger Now, il nuovo (attesissimo) lavoro in studio di Miley Cyrus, il sesto della sua carriera post Hannah Montana. Con Younger Now («Questo titolo mi è venuto in mente quando mia madre mi ha vista a Natale vestita da renna e mi ha detto: “Ma quando è che sei tornata ad avere 7 anni?», ha raccontato lei) Cyrus ha coraggiosamente cambiato rotta che l’ha portata in una nuova dimensione, quella del country-pop che – strano a dirsi – le si addice perfettamente. Il disco si apre con il brano che dà il titolo al lavoro (“Sembra che mi sia appena svegliata/Come se in tutto questo tempo fossi stata addormentata/Anche se non è chi sono/Non ho paura di chi ero solita essere”, canta l’artista di Nashville in Younger Now): una canzone ben riuscita dalle atmosfere rock & roll che vuole rendere chiaramente omaggio a Elvis, verso il quale la Cyrus ha sempre professato un enorme amore considerandolo una delle sue maggiori fonti di ispirazione. Tra le perle del disco anche Inspired (diffusa online a giugno in occasione del Pride Month), un’appassionata call-to-action diretta ai giovani perché si impegnino e collaborino per uncambiamento a livello sociale (“Siamo destinati a più cose/Tirare la maniglia sulla porta, che si apre per cambiare/So che suona così strano, da pensare/Siamo destinati a di più”). In Rainbowland invece la Cyrus si diverte a duettare con una delle voci più importanti della scena country mondiale, Dolly Parton e ne esce un brano in perfetto stile Tammy Wynette. Insomma, scordatevi la Miley Cyrus di Wrecking Ball. Scordatevi la Miley Cyrus di We Can’t Stop. Scordatevela perché il nuovo lavoro della pop star americana è tutt’altro che un prodotto per ragazzine.