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Ed Sheeran, cambiare non è sempre un bene

Collaborations No.6 è il nuovo album di Ed Sheeran e seguito ideale dell’EP Collaborations No.5, pubblicato dall’artista nel 2011, prima di raggiungere la fama mondiale. A differenza del suo predecessore, il nuovo album di Sheeran, composto completamente di featuring, conta collaborazioni del calibro di Bruno Mars, Eminem, 50 Cent e Cardi B. Insomma, a colpo d’occhio sembra un lavoro nato per essere amato da chiunque ma purtroppo all’ascolto non è così risultando incredibilmente discontinuo nel sound e nell’originalità. Sheeran è infatti conosciuto per le sue ballad d’amore, eppure quelle presenti in questo lavoro rallentano il ritmo dell’album e non hanno quel potere endearing (direbbero gli inglesi) a cui ci ha abituato; le lyrics sono banali mentre il sound è sentito e risentito. Neanche l’incredibile voce di YEBBA in Best Part of Me o quella funk di H.E.R. in I Don’t Want Your Money riescono a salvare due delle troppe canzoni d’amore presenti nell’album.

I pezzi ballabili, South Of The Border con Camilla Cabello e Cardi B, e Nothing Of You con Paulo Londra e Dave sono sì accettabili (e lo spagnolo le rende subito tormentoni estivi) ma anche qui non si raggiungono i livelli di sensualità e catchiness a cui ci ha abituati il cantautore nel corso della sua corta ma intensa carriera. Un po’ di raggaeton e di trap vengono buttati qua e là per rendere l’album più fresco e giovane, riuscendo solo a renderlo straniante e ripetitivo. Anche i due singoli, già hit mondiali, I Don’t Care con Justin Bieber e Beautiful People com Khalid, catchy e indubbiamente ben studiati, non risultano particolarmente memorabili. Se la prima parte del disco risulta tutto sommato piacevole da ascoltare la seconda affossa definitivamente il progetto, tra canzoni tutte uguali e tentativi falliti di dare una scossa al flow dell’album.

Si passa da un genere all’altro e i picchi si raggiungono quando Sheeran decide di ritornare per un po’ al rap. Antisocial con Travis Scott è una delle – poche – chicche di questo album: un pezzo incazzato in cui Travis e Ed cantano della loro antisocialità e della voglia di stare per conto loro. Ancora meglio è Remember The Name con gli immensi Eminem e 50 Cent, un pezzo in cui i tre interpreti ricordano la loro ascesa alla fame e alla gloria nonostante fossero stati rifiutati dall’industria musicale nei loro primi tentativi. In generale, Collaborations No.6 non è album completamente da buttare, anche perché Sheeran sa fare bene il suo lavoro, però non riesce nell’intento di essere un album universalmente amabile e anzi, diventa piatto e noioso dopo la prima mezz’ora a conferma che a volte cambiare non è sempre un bene.