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John Lennon, 5 cose che forse non sapevi sulla sua carriera solista

Arriva in libreria John Lennon Canzoni – storia e traduzioni (Diarkos), il libro che racconta la storia di tutte le canzoni scritte da Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles. Leggere i testi di Lennon è, forse, il modo migliore di avvicinarsi sia all’artista sia all’uomo: disco dopo disco, si era raccontato senza paura di mostrarsi debole, insicuro, geloso, rancoroso. Emerge così un uomo contraddittorio, mai in pace con se stesso e spesso insicuro. Ecco le 10 cose che abbiamo imparato dal libro di Vincenzo Oliva e Riccardo Russino.

Imagine è stata scritta da John Lennon e da Yoko Ono

Nelle molte interviste del 1980 avrebbe così ricordato la genesi di Imagine: «Avrebbe dovuto essere una canzone firmata Lennon/Ono, le parole e l’idea sono da attribuire a Yoko, ma a quei tempi ero un po’ egoista e maschilista e omisi di indicare la sua collaborazione. Ma Imagine fu proprio ispirata dal suo libro Grapefruit, in cui ci sono un sacco di brani con “immagina questo, immagina quello”». Fermiamoci per un salto nel futuro di quarantasei anni. È il 14 giugno 2017, New York, centro congressi Cipriani sulla quarantaduesima strada. Durante l’annuale serata di gala della National Music Publishers Association, associazione degli editori musicali americani, viene annunciato che da quel giorno Imagine è accreditata a John Lennon e Yoko Ono e, per motivare questa decisione, viene fatto ascoltare il passaggio di una delle interviste del 1980 di cui abbiamo detto poche righe fa. Yoko Ono, all’epoca 84 anni, minata nel fisico ma non nello spirito, arriva sul palco in sedia rotelle, spinta dal figlio Sean, e ringrazia commossa: «Questo è il momento migliore della mia vita». Durante la stessa serata, la National Music Publishers Association dichiara Imagine canzone del secolo. E così Yoko Ono, una delle donne più detestate della storia recente e vittima per anni e anni di insulti e maldicenze, diventa coautrice di una delle canzoni più amate della storia del rock. Bizzarrie della vita.

Jealous Guy all’inizio aveva un testo completamente diverso

Nella sua prima stesura del 1968, Jealous Guy si intitolava Child Of Nature e aveva un testo nato ai tempi della meditazione in India con il Maharishi, esperienza che aveva ispirato anche Mother Nature’s Son di McCartney apparsa nel White Album. Le due canzoni avevano un testo simile, l’uomo che vive a contatto con la natura: i Beatles scelsero di pubblicare il brano di McCartney e quello di Lennon restò inedito, anche se poi fu provato durante le Get Back Sessions del gennaio 1969 e si può ascoltare nei bootleg tratti da queste registrazioni. È interessante leggere la prima stesura del testo: Lennon canta un elogio al mito del “buon selvaggio”, libero dai condizionamenti della società moderna, ricorrente nella letteratura del Settecento. Quando invece a maggio del 1971 entra in sala di registrazione per inciderla, ha già scritto il nuovo testo, nel quale tornano alcuni capisaldi della sua poetica e della sua personalità. Come già fatto in Run For You Life, apparsa su Rubber Soul dei Beatles, Lennon si descrive come «un tipo geloso». Ma c’è di più: prima ricorda come abbia ferito la sua donna, poi spiega che non era sua intenzione farle male, proprio come capita a chi, in un momento di ira, perde il controllo e poi si pente di come si è comportato.

John Lennon, con una canzone, ha fatto uscire di prigione una persona condannata a dieci anni

«Vorrei comporre canzoni per la rivoluzione», aveva detto quando era ancora in Inghilterra. «Spero che capiscano che il rock & roll non è come la Coca Cola. Per questo ora mi espongo con dichiarazioni pesanti e cerco di scrollarmi di dosso l’immagine stereotipata di idolo degli adolescenti». E quanto voglia essere uno dei tanti lo dimostra quando viene contattato per partecipare al concerto in favore della liberazione dell’attivista John Sinclair. Sinclair era stato condannato a dieci anni per avere venduto due spinelli a un poliziotto in borghese, in pratica era caduto in un tranello, e da tempo c’erano iniziative per chiedere la sua liberazione o quantomeno una revisione della condanna, ma nulla era successo. Poi accade che per il 10 dicembre 1971 è in programma un concerto a suo favore ad Ann Arbor, vicino a Detroit, e gli organizzatori, molto titubanti, invitano Lennon che, a sorpresa, accetta. Va, canta John Sinclair, scritta per l’occasione, e dopo due giorni Sinclair viene liberato. Una dimostrazione di potere che galvanizza Lennon e tutti quelli che gli girano intorno, e che viene notata dagli agenti dell’FBI. E così, in breve, questo successo gli si ritorce contro: gli agenti federali iniziano a controllarlo, intercettano le sue telefonate, si infiltrano negli incontri, pubblici e privati, ai quali partecipa.

Il produttore Phil Spector sparò un colpo di pistola in studio di registrazione durante una lite con Lennon

Il 17 ottobre 1973, nell’A&M Studio di Hollywood, a Los Angeles, John Lennon inizia le registrazioni del disco che uscirà con il titolo di Rock ’N’ Roll. La produzione è affidata al leggendario produttore Phil Spector. Sulla carta è tutto perfetto: John Lennon che interpreta i classici del rock & roll con i quali è cresciuto, prodotto dal leggendario Phil Spector e con l’aiuto dei migliori turnisti di Los Angeles. Peccato però che dal secondo giorno di registrazioni l’ex Beatle e i suoi musicisti si ubriachino regolarmente, mentre Spector, che in quanto a follia non aveva nulla da imparare, si comporta in maniera imprevedibile e bizzarra. Il produttore infatti arrivava in studio di registrazione armato, facendo in modo che tutti vedessero che aveva una pistola nella fondina sotto l’ascella, con la guardia del corpo a sua volta armata, e sfoggiando abbigliamenti quantomeno bizzarri. Più che uno studio di registrazione, pare la sala di una festa. La voce si sparge per Los Angeles e gli studi A&M diventano una meta di divertimento. Il primo risultato è che Lennon e Spector vengono cacciati: troppo caos, non li vogliono più. E così, i lavori proseguono ai Record Plant, ma il clima non cambia, anzi peggiora, finché la situazione sfugge di mano: durante un acceso scambio di opinioni con Lennon e con il suo assistente Mal Evans, Spector si irrita, estrae la pistola, la punta verso l’alto e spara un colpo come se fosse un cowboy in un saloon del vecchio West. Lennon non perde né la calma né il senso dell’umorismo: «Ok Phil, basta. Uccidimi pure, se vuoi, ma non rompermi i timpani perché per ora mi servono». John non si spaventa perché è convinto che la pistola sia caricata a salve. Il giorno dopo Mal Evans gli mostra il proiettile che ha estratto dal soffitto e gli precisa che la pistola era vera.

John Lennon aveva scritto una canzone contro Bob Dylan

Nel 1978 Bob Dylan si era convertito dall’ebraismo al cristianesimo e aveva aderito alla Vineyard Fellowship, una comunità evangelica. Da questo importante cambiamento aveva tratto l’ispirazione per tre album: Slow Train Coming (1979), Saved (1980) e Shoot Of Love (1981). Il brano principale del primo album è Gotta Serve Somebody, pubblicato come singolo. Quando nel 1980 il giornalista David Sheff aveva chiesto a Lennon che cosa pensasse della conversione di Dylan, aveva ottenuto questa risposta: «Non mi va di commentare. Per qualsiasi motivo lo stia facendo, è una cosa personale e evidentemente ha bisogno di farlo». Una risposta fredda che tradiva la realtà: la svolta religiosa di Dylan aveva impressionato negativamente Lennon che, chiuso nel suo appartamento, aveva registrato una dozzina di versioni di Serve Yourself arrabbiate o ironiche, una è introdotta con «Adesso Dylan vuol fare il cameriere!»: è la sua risposta a Gotta Serve Somebody. La versione pubblicata in Anthology, quella più rovente, fu registrata poco dopo l’arrivo di Lennon alle Bermuda nel giugno del 1980, e, probabilmente, fu ulteriormente accentuata per divertire Yoko (“Dici che hai trovato Gesù Cristo/Egli è unico/Dici che hai trovato Buddha Seduto al sole/Dici che hai trovato Maometto/Rivolto verso Oriente/Dici che hai trovato Krishna/Che balla per strada/Ma c’è qualcosa che manca/In questo fervore di Dio Onnipotente/È tua madre/Tua madre (e non dimenticare tua madre, ragazzo”).