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25 serie per sconfiggere la noia da quarantena

Siamo tutti invitati a restarcene chiusi in casa il più possibile e quasi tutto quello che facevamo fino a qualche mse fa è vietato, annullato o sospeso. Quasi, appunto, perché il binge watching, almeno per il momento, è contemplato. E se prima non avevamo mai tempo, questo invece è il tempo giusto per recuperare grandi classici. Ormai da anni quando si parla di serialità televisiva si fa riferimento a prodotti di altissima qualità, con cast che non hanno nulla da invidiare ai film hollywoodiani e in grado di entrare nell’immaginario collettivo. Di seguito le 25 serie tv per sconfiggere la noia da quarantena.

Breaking Bad (Netflix)

Walter White (Bryan Cranston) è un normalissimo professore di chimica di Albuquerque. Vessato da studenti e famiglia, quando scopre di avere un tumore incurabile ingaggia uno dei suoi studenti, Jesse Pinkman (Aaron Paul) per iniziare a cucinare metanfetamine. Da chimico a narcotrafficante con lo pseudonimo di Hisemberg il passo è breve.

Gomorra (Sky Atlantic)

Genny Savastano (Salvatore Esposito) e famiglia hanno fama internazionale oramai. Rioni di Napoli, rivalità, guerre fra clan opposti che si contendono il malaffare, storie di famiglia, malavita internazionale e tutto quello che ci si può aspettare dalla serie scritta da Roberto Saviano. Un prodotto italiano di altissimo livello.

Peaky Blinders (Netlifx/Prime Video)

Ambientata nella Birmingham degli anni venti del Novecento, subito dopo la Prima Guerra Mondiale, racconta di una famiglia di gangster guidata dall’affascinante capofamiglia Thomas (Cillian Murphy), cuore pulsante della gang criminale chiamata Peaky Blinders – per l’usanza di cucire una lama di rasoio nella visiera dei propri berretti – sempre più deciso a farsi strada nella vita. A qualunque prezzo.

Game of Thrones (NOW TV)

Una delle serie più viste e famose degli ultimi dieci anni che racconta le avventure di molti personaggi in un’epoca indefinibile (più o meno medioevale). Ad Approdo del Re, capitale dell’Occidente civilizzato, si trova il Trono di Spade dei Sette Regni. Attorno alla lotta per la conquista del trono le più potenti e nobili famiglie si scontrano o alleano fra di loro in un contorto gioco di potere, sesso e violenza. Gli intrighi politici, economici e religiosi dei nobili lasciano il popolo nella povertà e nel degrado. Il mondo viene minacciato dall’arrivo di un inverno diverso dai precedenti, che risveglia creature leggendarie dimenticate e fa emergere forze oscure e magiche. Insomma, una serie per gli amanti del fantasy.

Suburra (Netflix)

Spin-off dell’omonimo film che si proponeva di raccontare gli intrecci fra mafia capitale e la malavita locale. Vecchie e giovani generazioni di malavitosi facilmente identificabili per chi ha letto le cronache degli ultimi anni, ed anche rimandi alla Banda della Magliana. Personaggi dalla psicologia complessa che da rivali riescono ad allearsi ed a stringere patti di indissolubile lealtà.

Narcos (Netflix)

Come noto, la serie narra l’epopea di Pablo Escobar, il più potente, spregiudicato e sanguinario narcotrafficante colombiano della storia. Amori, tradimenti, carriera polita, violenza e tanta, tanta plata sepolta ovunque. A proposito, plata o plomo?

La casa di carta (Netflix)

Il Professore (Álvaro Mortee) e la sua banda, scientificamente scelta e preparata per mesi, organizzano il colpo del secolo alla Banca Centrale Spagnola. È reato stamparsi milioni di euro e poi sparire, usando gli ostaggi come fidi operai? Il popolo spagnolo è dalla loro parte. Intrecci, amori, colpi di scena continui e molta, molta suspance. Le prime due serie sono imperdibili.

Chernobyl (Sky Atlantic/NOW TV)

Racconto dall’interno (ma tutto americano) di quanto accaduto a Chernobyl all’epoca dell’incidente nucleare che ha di fatto contaminato tutta l’Europa. Una serie sorprendente per chi l’ha vissuto e per chi ne ha solo sentito parlare.

The Crown (Netflix)

La vita di Elisabetta II d’Inghilterra e di tutta la sua regale famiglia è stata un po’ anche la storia d’Europa. La Corona prima di tutto e di tutti, anche a discapito della propria famiglia. Una donna moderna ed antica che ha combattuto per il suo matrimonio ma che ha anche salvato più volte la sua nazione. Un prodotto interessante e ben fatto.

This Is Us (Netflix)

Narrazione delicata alla vita di una famiglia media americana, i Pearson. Un continuo richiamo fra presente, passato e futuro che commuove ad ogni singolo episodio. La storia d’amore irripetibile fra Jack e Rebecca Pearson influenza la vita dei loro figli gemelli, definiti dal padre i «tre più grandi». Un padre, un marito o un fratello come Jack lo vorrebbero tutti, nessuno escluso. Assolutamente da vedere.

Stranger Things (Netflix)

Un gruppo di preadolescenti negli anni ottanta si ritrova a combattere con le forze oscure del sottosopra. Più forti e determinati degli adulti, vivono le loro prime cotte tra compagni di classe da recuperare da mondi paralleli e nuovi protagonisti da proteggere. Una serie che è già un cult.

Big Little Lies (Sky Atlantic/NOW TV)

Cast stellare per una serie quasi tutta al femminile. Le protagoniste, come nelle migliori tradizioni, vivono vite apparentemente invidiabili, ma ovviamente le cose stanno molto diversamente. Un’ottima sceneggiatura che indaga nella psicologia dei protagonisti i quali, inevitabilmente, si trovano legati a filo doppio da segreti ed amori. E da rapporti di indissolubile amicizia, soprattutto fra donne.

Succession (Sky Atlantic/NOW TV)

Si dice che il racconto sia ispirato alle vicende familiari di Rupert Murdoch; una potentissima e ricchissima famiglia attiva nel mondo dell’editoria a tutto tondo. Un padre già anziano che non vuole mollare lo scettro del potere a nessuno ed illude, a turno, i tre figli, usandoli e ricattandoli. Il bello di avere una famiglia, dicono.

The Affair – Una relazione pericolosa (Sky Atlantic/NOW TV)

Una relazione clandestina estiva si trasforma in una grande storia d’amore che inevitabilmente quando viene scoperta, provoca un effetto tsunami che durerà per anni nelle vite dei protagonisti e di tutti i familiari coinvolti. Tra psicosi, paure e lealtà la vita di nessuno di loro sarà mai più la stessa.

Billions (Sky Atlantic/NOW TV)

Soldi, politica e giustizia. Il mondo dei finanzieri d’oggi, spregiudicati e assetati di danaro, tallonati da chi, per conto della complicata giustizia americana o per fini politici assolutamente personali, vorrebbe provare a fermarli. I nemici possono comunque diventare migliori alleati, soprattutto se c’è una donna (e che donna) di mezzo.

https://www.youtube.com/watch?v=-ydcNX8kszs

Il metodo Kominsky (Netflix)

Il grande Michael Duglas è perfetto nel personaggio dello scorbutico Kominsky, anziano titolare di una scuola di recitazione. Battute al vetriolo, dialoghi incentrati sui problemi degli anziani visti con sarcasmo (in primis la prostata), amori senili. Un mix irresistibile.

Sex Education (Netflix)

Un adolescente fondamentalmente timido che vive con la madre divorziata sessuologa, forte del suo vissuto si fa convincere da un’amica a creare il business segreto della clinica del sesso a scuola. Successo strepitoso degli affari, neanche a dirlo. Ma anche qui entrano in ballo i rapporti interpersonali e, chiaramente, l’amore.

Atypical (Netflix)

Un ragazzo autistico cerca a fatica di uscire dal suo guscio. Nulla è facile, né a scuola, né con i possibili amici, né a casa. Ma la forza di volontà è tanta da riuscire a fare sempre dei piccoli passi avanti. E qualcuno inevitabilmente anche indietro.

Modern Love (Prime Video)

Una serie di sole dieci puntate, con storie diverse e protagonisti diversi ad ogni episodio. Si racconta l’amore oggi, con tutte le insicurezze ed il sentimentalismo necessario. Un cast con grandi attori. Da vedere d’un fiato in una serata.

Rocco Schiavone (Rai Play)

Rocco Schiavone (Marco Giallini), vice questore aggiunto della polizia, da tempo vedovo, viene trasferito da Roma ad Aosta per motivi disciplinari. Ritrovatosi catapultato in una realtà che mal sopporta, completamente diversa da quella in cui è sempre vissuto, Schiavone porta comunque avanti il suo lavoro investigando sui crimini che scombussolano l’apparentemente tranquillo capoluogo valdostano, ricorrendo sovente a metodi al limite della legalità. Presenza costante nella sua vita è il ricordo della mai dimenticata moglie Marina, che sotto forma di allucinazione ne riempie la quotidianità.

La linea verticale (Rai Play)

Scritto da Mattia Torre, ed interpretato da Valerio Mastandrea. La trama racconta del protagonista a cui viene diagnosticata un tumore, da rimuovere con urgenza. Si reca così in ospedale dove, tra la preparazione dell’operazione e la degenza successiva a rischio di complicanze per il difficile intervento, ha modo di conoscere il mondo ospedaliero con la sua scala sociale, i suoi conflitti, le sue assurdità e naturalmente anche gli altri pazienti, alcuni veri e propri veterani che hanno sviluppato un modo tutto loro di condurre la vita da degenti.

Euphoria (Sky Atlantic/NOW TV)

Trasgressiva, provocatoria, sopra le righe, sensazionalistica ma anche un manifesto della generazione Z. Rue (Zendaya) è una 17enne tossicodipendente appena uscita da un periodo di riabilitazione che fatica a rimanere pulita e a dare un senso al proprio futuro. Attorno a quella di Rue ruotano le storie dei suoi compagni di scuola, un gruppo di ragazzi che affrontano il mondo e, nonostante tutti gli ostacoli anche legati alla loro giovanissima età, provano in tutti i modi a rimanere a galla.

The End of the F***king World (Netflix)

Adattato da Charlie Covell (Burn Burn Burn) e prodotto da Clerkenwell Films e Dominic Buchanan Productions, The End of the F***king World è stata descritta come «il racconto di un viaggio cupamente comico». La storia racconta l’avventura di James (Alex Lawther) e Alyssa (Jessica Barden), ossia un auto-proclamato psicopatico e una ribelle sboccata che si è stufata della propria vita noiosa. I due adolescenti si imbarcano in un viaggio per trovare una vita migliore e sfuggire al loro destino, ossia l’approssimarsi dell’imminente età adulta.

La regina degli scacchi (Netflix)

La miniserie dell’anno su Netflix. Anya Taylor-Joy interpreta Beth Harmon, un’orfana che scopre di essere un fenomeno degli scacchi e crescendo in un mondo maschilista riuscirà a diventare Gran Maestro. La regina degli scacchi ci ha fatto appassionare tutti ad un gioco, quello degli scacchi, definito noioso ed elitario, tanto che dopo l’uscita in streaming, la vendita delle scacchiere su Amazon è aumentata del 210%.

The Last Dance (Netflix)

The Last Dance è sicuramente uno dei fenomeni del 2020. La docu-serie distribuita su Netflix racconta in dieci episodi la storia di uno dei più grandi atleti della storia, il re della pallacanestro Michael Jordan. Attraverso immagini inedite delle partite e interviste ai protagonisti, riviviamo precisamente l’annata 1997-98, ovvero l’ultimo mitico campionato disputato da Jordan con i suoi Chicago Bulls. Il ritmo frenetico e la componente emotiva della narrazione ci fanno venire la voglia di comprare subito un pallone da basket e correre al campo più vicino.