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Mahmood: «Ho scritto il mio disco più internazionale»

“Cocktail d’amore”? «L’ho iniziato a scrivere a Berlino e racchiude gli ultimi due anni e mezzo». Il nuovo disco? «Lo stiamo ultimando»: abbiamo incontrato Mahmood

Mahmood è uno di quelli ha il potere di svegliarti dallo stato comatoso e anestetizzato in cui l’industria musicale italiana ti catapulta. Lui – letteralmente ogni volta – è in grado di cambiare ancora e ancora all’interno di un brano, rimanendo comunque sé stesso. Un miracolo che suona come un numero di magia degno del miglior David Copperfield. E allora ecco che Cocktail d’amore irrompe come un lampo nel cielo color pece e finisce per diventare la sua personale ennesima sparizione della Statua della Libertà. E noi, in quel mix stupendamente orchestrato da Dardust, che alterna acustiche, synth, ma soprattutto silenzi – sì avete capito bene – non possiamo far altro che rimanere a bocca aperta.

Dario Faini fa riemergere dal pelo dell’acqua un Goldrake brillante e lucente in grado di accecare tutto e tutti, forse proprio perché guidato da Mahmood (o viceversa?). Incontriamo Mahmood in un locale in zona Porta Garibaldi a Milano, l’occasione è l’uscita del video del brano, girato a Napoli e diretto dai Torso. «Cocktail d’amore è il brano con la più lunga genesi di scrittura della mia carriera. L’ho iniziato a scrivere tre anni fa a Berlino e racchiude i miei ultimi due anni e mezzo di vita. Sono molto felice di presentarlo come singolo», racconta. «Arriva dopo una pausa necessaria, ed è frutto di una scrittura che si evolve. È una ballad malinconica, una sintesi che mi riporta alle origini, soprattutto per quanto riguarda la sua modalità di scrittura».

La copertina del singolo è stata scattata dal fotografo Frederik Heyman (leggasi: il fotografo di Beyoncé). «Mi rappresenta in un momento di comfort, steso su quello che tutti pensano essere un drago, ma in realtà è Pegaso. Un omaggio al mio amore per il mondo degli anime». Un singolo che anticipa il nuovo album che però non ha ancora una data di uscita: «Lo stiamo ultimando, ma ancora non abbiamo la versione definitiva – ci confida – Avrà un forte respiro internazionale, è nato fra Los Angeles, Parigi, Berlino e Milano».