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La guida ai migliori film di Woody Allen

Sono pochi i registi al mondo che hanno avuto una carriera di lunga durata, di eccelsa qualità stilistica e costante nel tempo; fra questi, non possiamo non citare Woody Allen. Il regista newyorkese di origine ebraica, infatti, conta la bellezza di cinquanta lungometraggi nell’arco di circa cinquant’anni, nel corso dei quali ha raggiunto vette altissime e mantenuto un livello stilistico elevato, a discapito di qualche scivolone abbastanza clamoroso e grossolano. Pellicole di basso spessore come To Rome With Love, Alice, Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni o Magic in the Moonlight non possono di certo mettere in discussione la carriera di uno dei migliori interpreti della commedia della storia del cinema, che ha saputo unire la dinamicità tipica della slapstick comedy di Keaton, Chaplin e i fratelli Marx alla conflittualità dei rapporti umani del cinema bergmaniano e alla fantasia di Federico Fellini. Inoltre, la sua maestria ed efficacia nella scrittura lo ha portato a lavorare al fianco dei migliori attori e attrici del panorama americano ed europeo, tra i quali possiamo ricordare Diane Keaton, Mia Farrow, Leonardo DiCaprio e Scarlett Johansson. È per tutti questi motivi che oggi, in occasione del suo 86esimo compleanno, lo ricordiamo con i suoi dieci migliori film di sempre.

10. Il dormiglione

Dopo aver diretto i suoi primi film, nei quali possiamo vedere tutta l’influenza della slapstick comedy, nel 1973 Woody Allen dirige e interpreta Il dormiglione, una grandissima commedia di fantascienza, ambientata in un futuro distopico. Dopo essere stato ibernato, il protagonista interpretato da Allen si risveglia dopo duecento anni in una società apparentemente perfetta ed evoluta, la quale si rivelerà una dittatura comandata da un unico leader. Nel quadro di questa società spersonalizzata e distaccata, a fare da padrone sono le deliranti gag fisiche di Allen, costretto a nascondersi sotto le mentite spoglie di un cameriere robot. Da segnalare la prima apparizione di Diane Keaton all’interno della filmografia di Allen.

9. Accordi e disaccordi

Sul finire degli anni Novanta Woody Allen riprende la tecnica del mockumentary, della quale si era avvalso nel 1983 per il suo Zelig, per dirigere Accordi e disaccordi, un falso documentario ispirato alla vita del jazzista francese Django Reinhardt. Il protagonista è Emmet Ray, interpretato da Sean Penn, un jazzista talentuoso degli anni Trenta ossessionato dall’idea di essere considerato il secondo chitarrista più bravo al mondo, alle spalle dello stesso Reinhardt. Il film è uno dei rari casi in cui Allen abbandona quasi del tutto la commedia per far emergere il lato drammatico della storia; questa volta, però, l’esperimento riesce benissimo e ne viene fuori uno tra i migliori drammi di Woody Allen in cui emerge tutta la sua passione per il jazz e il suo pensiero sull’instabilità dell’animo umano.

8. Midnight in Paris

Il più grande successo al botteghino di Woody Allen fa parte della fase europea del regista. Tra Barcellona, Roma e Londra, Parigi rimane la città che Allen è riuscito maggiormente a valorizzare (oltre alla onnipresente New York), rendendola protagonista indiscussa della pellicola del 2011. In Midnight in Paris, Gil (Owen Wilson) torna indietro nel tempo agli anni Venti parigini e incontra i volti di quella generazione perduta da lui tanto amata: Hemingway, Fitzgerald, Dalì, Bunuel, Stein, Picasso, Ray. Oltre alla splendida ricostruzione storica, a colpire è il tono romantico, leggero e malinconico della pellicola, in cui emerge l’idea di Allen secondo cui un artista vive un senso di continuo inappagamento e alienazione, condizione che lo porterà a sognare tempi, volti e pensieri diversi da quelli che egli vive ogni giorno.  

7. Match Point

Nel 2005 Allen dirige e ambienta a Londra Match Point, il capitolo centrale dell’allegorica Trilogia Dostoevskiana, composta da Crimini e misfatti del 1989 e Irrational Man del 2015. Il film non vive, come nel caso di Accordi e disaccordi, della tipica comicità alleniana; nonostante ciò, scorre benissimo e si dimostra uno dei migliori film di Allen degli anni Duemila. Il protagonista Chris vive in maniera conflittuale il rapporto sentimentale con sua moglie Chloe, ma anche quello passionale con l’amante Nola, interpretata da Scarlett Johansson. In questo noir moderno dai toni cupi e ansiogeni, Woody Allen ribadisce la centralità nelle scelte e nella vita della fortuna e del caso, componente che determinerà, di fatto, le scelte e la vita dello stesso Chris.

6. Hannah e le sue sorelle

Uno dei più grandi successi di critica e pubblico di Woody Allen. Il film del 1986 è un grandissimo film corale che racconta, nell’arco di un anno, la storia di Hannah, interpretata da Mia Farrow, al cuore del suo decennale sodalizio con Woody Allen, e delle sue due sorelle e gli stravolgimenti delle loro vicende amorose, fatte di continui cambi di rotta sia da parte loro che dei rispettivi mariti o compagni. In questo film equilibrato tra commedia e dramma si parla molto dell’animo umano e della vita di coppia, la quale, secondo Allen, non è assoluta e incondizionata, ma figlia del momento e piena di ostacoli che possono far crollare l’equilibrio tra le parti.

5. Amore e guerra

Dopo essere stato catapultato nel futuro distopico ne Il dormiglione, nel 1975 Allen torna indietro nel tempo, precisamente agli inizi del XIX secolo, per dirigere Amore e guerra, un adattamento ironico e parodistico di Guerra e pace di Tolstoj. Nella seconda collaborazione con Diane Keaton, Allen fa un passo importante verso la commedia sofisticata e incomincia a mettere sé stesso al centro della storia, non solo in quanto attore e regista, ma anche come personaggio: goffo, vigliacco, esistenzialista e nichilista. Alla narrazione grottesca del dramma storico, in cui il minuto Allen si ritroverà a combattere contro Napoleone, si mescola la vicenda amorosa altrettanto grottesca e surreale tra Allen e Diane Keaton, qui in stato di grazia.

4. Basta che funzioni

Dopo un periodo decisamente piatto passato a Londra, Woody Allen torna a New York e nel 2009 dirige uno dei suoi film più divertenti e cattivi di sempre. Il protagonista di Basta che funzioni è Boris, interpretato dall’ideatore di Seinfield Larry David, un fisico quasi vincitore del premio Nobel nichilista e depresso. Un giorno, si invaghisce della giovane e sbadata Melodie che da lì a poco sposerà. La loro unione porterà i due protagonisti a scontrarsi con una moltitudine di personaggi bizzarri e unici. Con questo film, Woody Allen decide di abbattere tutti i tabù di un’America falsamente progressista che nasconde una mentalità provinciale e bigotta e trova in Larry David uno degli alter ego più carismatici, diretti e straordinari di sempre. La visione di questo film, inoltre, non potrà esimervi dal cantare, ogni volta che vi laverete le mani: «Tanti auguri a te! Tanti auguri a te!».

3. Io e Annie

Non c’è bisogno di molte spiegazioni quando si parla di Io e Annie, pellicola del 1977 vincitrice di quattro Premi Oscar, tra cui quello per il Miglior Film. Qui siamo di fronte alla summa totale delle commedie romantiche di Woody Allen, il quale pone al centro dell’intreccio tutti quegli elementi che lo hanno reso uno dei più ispirati registi americani contemporanei. In questo film la storia d’amore tra Alvy ed Annie, interpretata da Diane Keaton (ruolo per il quale vinse l’Oscar), viene raccontata tramite l’utilizzo di flashback e flashforward, la fusione tra realismo e surrealismo delle situazioni e l’alternanza tra narrazione lineare e falso documentaristica. Ciò che ne esce fuori è uno dei capolavori massimi della commedia romantica mondiale, in cui la vita di coppia, mostrata dall’inizio alla fine, assume dei toni veri, tangibili, emozionanti e anche un po’ dolceamari.

2. Manhattan

In quello che possiamo definire il suo periodo d’oro, Woody Allen dedica alla sua amata New York un film meraviglioso come Manhattan. In questo capolavoro in bianco e nero, così immortalato proprio perché questi erano i colori della New York della sua infanzia, Woody Allen scrive e dirige una delle commedie più brillanti ed eleganti della storia del cinema e una delle migliori espressioni del suo cinema. Oltre alla stupenda composizione della sceneggiatura, che vive dei cavalli di battaglia tipici del cinema alleniano, a colpire è la fotografia ad opera di Gordon Willis, che ha donato una poesia e una bellezza estetica mai raggiunte in un film di Woody Allen. Potenzialmente, qualsiasi fotogramma estrapolato da questo film meriterebbe uno spazio in una mostra d’arte. Ovviamente, nel film recita Diane Keaton e lo fa divinamente.

1. Crimini e misfatti

Sul chiudersi degli anni Ottanta Woody Allen dirige il suo massimo capolavoro. Crimini e misfatti è il primo capitolo della sopracitata trilogia dostoevskiana e una prova di regia, sceneggiatura e recitazione mai viste prima in un film di Allen. La pellicola segue due storie parallele che si intersecano: una, con protagonista lo stesso Woody Allen, indirizzata verso la comicità e la critica sociale; l’altra, con protagonista un incredibile Martin Landau, indirizzata verso il dramma puro e il noir. L’equilibrio e l’unione di queste due storie e, quindi, delle componenti comiche e drammatiche, non ha eguali nella filmografia di Allen. Sono bilanciate alla perfezione sotto ogni punto di vista. È un film nel quale Woody Allen racchiude tutto quello che lo ha reso uno dei registi più apprezzati del suo tempo.