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Tutti gli album di Justin Bieber dal peggiore al migliore

La parabola di Justin Bieber è stata tutt’altro che discendente, merito anche dei suoi ultimi lavori in studio.

Qualcuno probabilmente avrà pensato, agli inizi della sua carriera, che Justin Bieber avrebbe fatto la fine di quei bambini prodigio che non riescono a sopportare il peso della celebrità. E tutto si può dire, tranne che il cantante canadese non avesse preso quella che viene chiamata “la strada sbagliata”. Ma, anche grazie ai suoi ultimi album, ha dimostrato che l’erba cattiva si può estirpare, che sia grazie a Dio o all’amore per una donna come Hailey Bieber. Tra Grammy, premi di MTV e persino la medaglia del Giubileo di diamante della compianta Regina Elisabetta II, la parabola di Justin Bieber è stata tutt’altro che discendente. 

6. Under the Mistletoe

Vorrei dire che un’operazione del genere, soprattutto se si tratta del tuo secondo album in studio, è inclassificabile… e lo dirò. L’amore per le canzoni di Natale non si esaurisce mai, ma lasciamole a chi ne ha fatto (quasi) un cavallo di battaglia. Bastavano già Mariah Carrey e Michael Bublé. E non lo sto affermando con accezione negativa.

5. My World 2.0

Se vi approcciate per la prima volta a Justin Bieber nella sua interezza discografica, non potrete non rimanere a bocca aperta ascoltando la sua voce nel suo primo album, pubblicato nel 2010. Sì, quello che sentirete è proprio Justin Bieber al suo esordio, a sedici anni. Il disco racconta perfettamente l’età dell’artista, un po’ frivolo e riconoscibile principalmente grazie ad una super hit che chiunque (non fate i furbi) avrà cantato almeno una volta nella vita: Baby. Per il resto, comunque, è dimenticabile, ma comunque meglio dell’album di Natale, apoteosi del trash.

4. Believe

A soli diciotto anni, con due album piuttosto immaturi alle spalle, Justin Bieber si trova a lavorare con alcuni pezzi grossi della musica internazionale. Per farvi un’idea dirò solo: Drake e Nicki Minaj. Tra i produttori, se vogliamo mettere ulteriormente i puntini sulle i, figurano Max Martin (Coldplay, e non dico altro) e Diplo. Detto questo, al di là dei nomi altisonanti, un progetto come Believe, per ricerca delle sonorità e tematiche, è imparagonabile ai lavori successivi. Comunque, riesce a fare meglio dell’album di Natale.

3. Purpose

Basterebbe dire Skrillex e il già citato Diplo, ma visto che ci siamo aggiungiamo Benny Blanco e il peso massimo della produzione oltreoceano Rick Rubin. Sono i produttori principali del quarto album in studio di Justin Bieber. Una bella fotografia di un pop commerciale che si addice perfettamente al Justin Bieber del 2015, ancora un po’ pischello pre-confezionato con le idee non troppo chiare. Dentro ci sono le hit (Where Are Ü Now su tutte, ma anche What Do You Mean) e i pezzi self conscious che ci invitano ad amarci, come Love Yourself (che vede come co-autore Ed Sheeran). Un buon disco, peccato che dopo siano usciti Justice e Changes, altrimenti avrebbe meritato la prima posizione.

2. Justice

Justin Bieber ha lentamente svestito i panni della più classica popstar. È rimasto un tamarro, ma allo stesso tempo è riuscito a dare alla luce un sesto album che esplora la sua felicità, concentrandosi sul suo benessere mentale e sul grande amore, più volte sottolineato, per sua moglie Hailey Bieber. Anche qui, sembrerà ripetitivo, i featuring si sprecano: Khalid, l’astro nascente The Kid LAROI, il sempre ottimo Dominic Fike in Die For You, Daniel Ceasar e potrei andare ancora avanti. Tra diatribe varie sul font utilizzato per il titolo alle ballad strappalacrime, fino ai pezzi super sexy come Peaches, quello che rimane è un album che ci mostra un’altra faccia di Justin, più consapevole, pronta ad affrontare la vita e matura. Ma d’altra parte, il ragazzo prodigio è cresciuto.

1. Changes

Il titolo, che non ha bisogno di troppe spiegazioni, trova conferme nel quinto album in studio di Justin Bieber. Changes è a mani basse il suo miglior progetto. Anche qui torniamo a confrontarci con featuring di peso, da Quavo a Post Malone e con un Justin Bieber che sta affrontando i suoi demoni e non vuole fare altro che esprimere tutto l’amore che prova per sua moglie. C’è chi lo ha definito smielato ed esagerato. Può darsi, ma è comunque onesto e senza eccessive sovrastrutture. Poi oh, se Justin Bieber non vi è mai piaciuto, non sarà un disco così a farvi cambiare idea.