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Nessuno sa coverizzare i classici del rock meglio di Eddie Vedder

Non siete d’accordo? Allora ascoltatevi queste versioni cantate dal leader dei Pearl Jam di “Hurt” dei Nine Inch Nails.

Nessuno sa coverizzare i grandi classici del rock meglio di Eddie Vedder e basta aprire YouTube per rendersene conto. Da Imagine di John Lennon che ha portato anche sul palco dei recenti concerti italiani con i Pearl Jam a Rockin’ In The Free World di Neil Young. Abbiamo messo insieme le cover più belle suonate – con e senza i Pearl Jam – in oltre trentasette anni carriera e questa è la lista che ne è uscita.

Can’t Help Falling in Love (Elvis Presley)

Scritta da George Weiss, Hugo Peretti e Luigi Creatore, la melodia di Can’t Help Falling In Love è basata su un’antica canzone del XVIII secolo intitolata Plaisir d’Amour, opera di Martini il Tedesco su parole di Jean-Pierre Claris de Florian. La versione più famosa che porta la firma di Eddie Vedder è quella eseguita e registrata nel 2000 a Las Vegas. Il brano è stato successivamente inerito come B-Side nell’album Pearl Jam Holiday Single.

Baba O’Riley (The Who)

Cover degli Who presente in quasi tutti gli show dei Pearl Jam. La versione più nota è senza alcun dubbio quella che la band ha eseguito nel 2003 con Steve Diggle dei Buzzcocks in occasione del leggendario concerto del 2003 al Madison Square Garden di New York.

Hurt (Nine Inch Nails)

Il brano dei Nine Inch Nails è stato coverizzato da moltissimi giganti del rock tra cui Johnny Cash e, ovviamente, il nostro Eddie Vedder. In Hurt il protagonista si ferisce da solo per vedere se prova ancora dolore (“I hurt myself today/To see if i still feel”), ma si accorge che è tutto inutile.

Sleepless Nights (Everly Brothers)

“Oh queste notti insonni si romperà il mio cuore in due”, recita questa canzone degli Everly Brothers, il duo musicale statunitense formato dai fratelli Don e Phil Everly. Una versione del brano di Eddie Vedder con Glen Hansard dei Frames è presente nell’album Ukulele Songs – che se non avete ancora ascoltato, vi consigliamo di farlo quanto prima.

Rockin’ In The Free World (Neil Young)

Utilizzata spesso dai Pearl Jam come chiusura dei live, Rockin’ In The Free World non manca quasi mai nelle setlist dei loro concerti. La versione che vi proponiamo è quella registrata con un altro gigante del rock, Jack White, in occasione del concerto della band al NOS Alive Festival, in Portugal.

Mother (Pink Floyd)

Nell’elenco delle cover migliori del capolavoro dei Pink Floyd rientra senza alcun dubbio anche quella dei Pearl Jam. Ascoltare per credere.

Blackbird (Beatles)

Non poteva mancare questa cover eseguita più volte da Vedder nelle setlist dei suoi tour solisti. La versione che vi proponiamo è quella inserita in Water On The Road, il documentario che racconta il tour del 2008.

Break on Through (The Doors)

La cover di Break on Through fu eseguita live dai Pearl Jam in occasione dell’induzione dei Doors nella Rock & Roll Hall of Fame. Sul palco, oltre a Eddie Vedder e soci, salirono anche Robby Krieger, Ray Manzarek e John Densmore. Scusate se è poco.

Imagine (John Lennon)

Imagine di John Lennon cantata da Eddie Vedder è magia pura, ce ne siamo resi conto in occasione dell’ultimo concerto romano dei Pearl Jam. La versione che però vi proponiamo non è quella eseguita allo Stadio Olimpico di Roma ma quella al Global Citizen Festival nel 2015.