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“Skam” sa ancora dare lezioni preziose

Se ci fermassimo per un istante a pensare a quali sono gli interrogativi su cui ogni tanto la nostra mente si dirige, che elenco ne verrebbe fuori? Proviamo a stilare una lista: cosa voglio fare da grande? Cosa farò dopo il diploma? Riuscirò a dare tutti gli esami all’università? Costruirò una mia famiglia? Domande da un peso specifico, che emergono in contesti quotidiani sociali e dunque facenti parte del processo di costruzione della nostra vita. Ma se cerchiamo piu a fondo, potremmo trovare una domanda dietro la cui banalità si cela un’importanza fondamentale: quanto mi conosco? Banale? Senza dubbio. Filosofica? Forse. Facile da rispondere? Assolutamente no. Conoscere a pieno se stesso e farsi conoscere è un’impresa ardua, una montagna da scalare da cui si vede chiaramente il punto di partenza ma il cui punto di arrivo appare come un miraggio. Nella quinta stagione di Skam, disponibile su Netflix, il protagonista Elia Santini, decide di provare a rispondere a questa domanda, affrontando quella corsa ad ostacoli impersonificati da paure, pregiudizi, ideologie ed incomprensioni.

In Skam 5 – diretta da Tiziano Russo che riceve l’eredità da Ludovico Bessegato che rimane, però, showrunner e autore, insieme ad Alice Urciuolo – Elia (Francesco Centorame) intraprende un viaggio alla scoperta di sé stesso, in primis della sua patologia, la Ipoplasia Peniena, per capire come familiarizzare con questo feticcio ingombrante che lo penalizza da sempre nella vita di tutti i giorni, partendo dal vivere con spensieratezza una relazione con una ragazza sino al dover sempre indossare una maschera nel rapporto con i suoi amici, fatta di finti sorrisi, segreti e amari silenzi. Ma attenzione. Tale percorso richiede pazienza, tempo e forza di volontà ed Elia ci dimostra che la conoscenza di sé diventa funzionale solo nel momento in cui si accetta sé stessi a trecentosessanta gradi, imparando a convivere con i propri demoni anziché fuggire da essi. Solo mediante queste azioni si è in grado di trovare quell’amore che move ogni cosa, parafrasando (parzialmente) i versi del sommo poeta.

Vergogna. Pressione sociale. Un senso di alterità rispetto ai propri amici. Nella nuova stagione i temi cardine della serie si intrecciano con ciò che Elia vive in prima persona. D’altronde, il mondo narrativo di ogni personaggio di Skam ruota attorno alla ricerca della propria identità, affrontando tematiche di rilievo (l’omosessualità, la violenza, l’abuso, la religione) ed insegnando al pubblico spettatore che non esiste un’età predefinita in cui si impara e si smette di conoscere. Eva, Martino, Eleonora, Sana ed ora Elia: fautori di lezioni preziose, storie donateci grazie all’incredibile potere dell’arte e da cui prendere spunto per intraprendere il nostro personale viaggio.