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“Hunters 2” è una scalata adrenalinica tra rabbia e cordoglio

David Weil non ha dimenticato come si crea una serie dal ritmo ricco di tensione e con “Hunters 2” fa un’operazione riuscitissima.

In un periodo in cui il binge watching domina le nostre abitudini, aspettare tre anni tra una stagione di una serie e l’altra (soprattutto per quella finale) ci sembra ormai un tempo oltremodo lungo e sfiancante. Un sentimento di frustrazione che avranno probabilmente provato i fan di Hunters, lo show Amazon Original che ha debuttato su Prime Video nel 2020 e che è stata presto apprezzata da pubblico e critica e che, finalmente, è tornata con la seconda e ultima stagione. Un cast di eccellenze popola la serie dedicata ai Cacciatori, eclettici membri di un gruppo che alla fine degli anni Settanta dà la caccia, appunto, ai nazisti scappati da un destino di dannazione e castigo dopo gli orrori dell’Olocausto: Saul Rubinek, Logan Lerman, Carol Kane, Josh Radnor e soprattutto Al Pacino. Al loro fianco recitano anche Tiffany Boone, Jerrika Hinton, Jennifer Jason Leigh, Udo Kier e Lena Olin.

Nonostante i tre anni trascorsi è un piacere rivederli recitare sullo schermo, riprendendo la storia da dove l’avevamo lasciata… già, questo è il problema. Dal momento in cui ormai nel mercato audiovisivo sembra vigere l’opinabile regola del quantity before quality, che costringe i colossi dello streaming a creare (e cancellare) un prodotto dietro l’altro, è davvero difficile ricordare cosa era accaduto in una serie che per tre anni è stata ferma, e purtroppo non aiuta neanche il recap del primo episodio. Per lo spettatore sovrastimolato è passato troppo tempo per avere ancora chiaro e soprattutto completo il complicato e affascinante puzzle di eventi che ha composto la stagione precedente. Sembra tuttavia subito chiaro che i creatori di Hunters abbiano avuto tutta l’intenzione di ripagare la lunga attesa a cui hanno sottoposto i fan. Il primo episodio, che procede lentamente nonostante i continui cambi temporali, ha lo scopo di far abituare nuovamente lo spettatore al clima della serie. Piccoli ricordi sono disseminati un po’ ovunque, così che chi guarda possa raccoglierli e infine riuscire a rimetterli insieme, tornando finalmente al punto di arresto, anche se con la sensazione di aver lasciato qualcosa per strada. Nonostante ciò, David Weil non ha affatto dimenticato come si crea una serie dal ritmo ricco di tensione e anzi, con Hunters 2 continua a sorprenderci con colpi di scena che si susseguono e che costringono a cliccare sull’episodio successivo, in un’adrenalinica scalata verso un climax in cui l’azione si fa sempre più ascendente e vertiginosa.

Avidi così di saperne di più non solo della vicenda ma anche dei Cacciatori stessi, nei vari episodi si scopre sempre più cose su di loro, scavando a fondo nel loro passato fino all’arruolamento nel gruppo, spesso motivato da ferite dell’animo difficili da guarire e che, quindi, elevano la loro missione a qualcosa di più alto. Un tentativo perfettamente ben riuscito di sbrogliare tutti i nodi e di dare finalmente agli spettatori le risposte a tutte le loro domande che nella seconda metà della serie può lasciare spazio al rilascio dell’adrenalina accumulata fino a quel momento, in modo da far posto a intense emozioni di tristezza, rabbia, commozione e cordoglio che rendono l’ultima stagione di Hunters il degno finale a una storia che invece non avrà mai fine.